Commissariato di P.S. Esquilino - Quando l'Ufficio diventa un regno personale - gestione arbitraria e disparità di trattamento

LETTERA APERTA AL SIGNOR QUESTORE DI ROMA

Signor Questore,
continua la gestione autoritaria da parte della Dirigente del Commissariato Esquilino, basata su un principio tanto semplice quanto preoccupante: “Si fa così perché lo dico io”.
Una filosofia che calpesta ogni logica di confronto, partecipazione e rispetto dei ruoli, trasformando il Commissariato in un ambiente teso e privo di serenità operativa. Un modo di comandare che non ha nulla di autorevole: è autoritarismo puro. Una gestione che si regge non sul rispetto reciproco ma sulla prevaricazione e l’arbitrarietà, dove le scelte non seguono criteri oggettivi né logici ma rispondono unicamente a decisioni unilaterali e discrezionali, basate esclusivamente su simpatie o ancora peggio, su antipatie personali, mirate a creare svantaggio solo per alcuni colleghi. Un caso emblematico riguarda l’Ispettore precedentemente Responsabile dell’Ufficio Controllo del Territorio, il quale aveva avanzato alla Dirigente la richiesta di turni più favorevoli, considerata la sua situazione di fuori sede, ma è stato inquadrato presso UEPI, nonostante la sua richiesta formale di voler cambiare Ufficio, ovviamente ignorata. Un movimento che non risponde a criteri obiettivi bensì vessatori, considerata la presenza di sovrintendenti meno anziani e di nuovi ispettori che potrebbero coprire la suddetta mansione e che invece sono stati assegnati presso altri Uffici. Ciliegina sulla torta, dimostrazione della politica discriminatoria e mirata, è il diniego, per ben dodici volte, delle richieste di aggiornamento professionale avanzate dal collega in questione, senza alcuna motivazione o giustificazione. In sua sostituzione, all’UCT è stato trasferito un altro ispettore, trasferimento che avrebbe dovuto favorire, secondo la Dirigente, la conciliazione tra le sue esigenze familiari e quelle di servizio ma anch’egli viene sistematicamente impiegato per sostituire il collega succitato, quando assente, nei turni UEPI, al punto da vedersi negata la propria richiesta di congedo. In risposta a tali criticità sono state avanzate anche delle proposte concrete per una migliore organizzazione degli Uffici, volte ad evitare le disparità di trattamento e sovraccarichi di lavoro ingiustificati. Tali proposte, tuttavia, sono state completamente ignorate, a dimostrazione di una totale assenza di ascolto verso le esigenze del personale, nonostante si tratti di colleghi di grande esperienza all’interno del Commissariato. Mi preme sapere, quali siano i criteri adottati per la gestione e la distribuzione delle mansioni, sottolineando che i servizi d’istituto quali UEPI, Servizi di alto impatto, Controlli rafforzati, sono servizi assegnati dalla Questura e non possono ricadere esclusivamente sul personale del Controllo del Territorio. O forse sono assegnati con criteri che hanno alla base delle logiche meramente personali? Signor Questore, il COISP non si limiterà ad osservare: continueremo a denunciare e ad adoperarci per tutelare i colleghi, ricordandoLe che dovrebbe essere anche prerogativa dell’Amministrazione intervenire per porre fine a queste pratiche autoritarie e garantire il benessere del personale che svolge il proprio lavoro con dedizione, nonostante gli ostacoli di una Dirigenza arbitraria e dittatoriale.
Roma, 24 ottobre 2025

IL SEGRETARIO GENERALE PROVINCIALE
COISP ROMA
Michele SPROVARA