LETTERA APERTA AL QUESTORE DI ROMA

COMMISSARIATO TREVI Dove gli incarichi durano COME UN GATTO IN TANGENZIALE

Signor Questore,
è giunto il momento di rompere il silenzio: quanto sta accadendo presso il Distretto di P.S. Trevi è oltre ogni ragionevole limite e non può essere tollerato. La situazione è grave, inaccettabile e insostenibile. Da mesi assistiamo ad un susseguirsi di decisioni annunciate, poi ritirare e riformulate e poi ancora modificate: una serie di disposizioni contraddittorie che lasciano i dipendenti nell’incertezza più totale e che destano serio imbarazzo.
L’ultimo episodio di una lunga serie è accaduto nella giornata di giovedì 9 ottobre u.s., mentre eravamo ancora intenti ad esaminare il progetto del “nuovo” Ufficio Controllo del Territorio ed in particolare gli innumerevoli punti che delineavano gli incarichi delegati, quando, con sorprendente tempismo e per ragioni ancora da chiarire, per volontà di qualcuno o per decisione dello stesso Dirigente, il progetto è stato nuovamente ritirato. Ebbene sì, dopo varie progettualità e impegni condivisi con l’Ispettore che avrebbe dovuto ricoprire il ruolo di coordinatore del nuovo Ufficio, la decisione del Dirigente è stata quella di demansionarlo ed assegnargli dei compiti propri degli appartenenti ai ruoli esecutivi, di fatto privandolo dell’opportunità di crescita professionale. Il Dirigente promette incarichi ai dipendenti, facendo revocare le domande di movimentazione per accedere a posizioni di rilievo in altri Uffici della Questura, come nel caso specifico, eppure, proprio nel momento in cui la movimentazione interna diventa effettiva, dopo un’ora cambia idea, revocando quanto deciso, trasformando il tutto in un vero e proprio teatrino gestionale.
È sorprendente constatare come gli incarichi al Distretto Trevi abbiano una durata estremamente limitata, come “un gatto in tangenziale”. Ci chiediamo cosa sia accaduto nei sessanti minuti che hanno determinato il cambio di rotta e che sono intercorsi tra la prima e la seconda stesura del dispositivo. Le decisioni sono state riviste per ragioni esterne? O per compromessi interni? Qualunque sia la spiegazione, restiamo profondamente sconcertati di fronte a tanta abilità nello scontentare con un unico provvedimento due dipendenti. Difatti, la decisione sul cambio di figura per la gestione del nuovo Ufficio ha generato malcontento sia nell’Ispettore che era stato individuato in prima lettura, in quanto profondamente deluso dall’umiliazione che è stato costretto a subire per non poter essere assegnato ad un compito stimolante professionalmente, sia nell’Ispettore individuato in sostituzione del primo, il quale aveva chiaramente espresso il desiderio di essere assegnato ad un altro settore.  Signor Questore, chi ricopre un ruolo di responsabilità, oltre a dirigere un Ufficio di primaria importanza a Roma, dovrebbe essere un punto di riferimento e un esempio per il personale: in questo caso, purtroppo, le scelte effettuate hanno determinato una sostanziale incertezza nella gestione del personale. In considerazione di quanto sta da tempo accadendo presso il Commissariato Trevi, il COISP inizierà a denunciare in ogni sede le molteplici violazioni delle norme che regola il rapporto d’impiego del personale della Polizia di Stato

Roma, 16 ottobre 2025
IL SEGRETARIO GENERALE PROVINCIALE Michele SPROVARA